PIATTAFORME, PROSSIMITÀ, PARTECIPAZIONE
delle tecnologie intelligenti.
Seminario organizzato da Master ProPART e Fondazione Mondo Digitale
Venerdì 17 maggio 2024
Sede della Fondazione Mondo Digitale
via del Quadraro 102, 00174 Roma RM
Ore 10:00 - 19:30
Il problema della relazione tra digitale e territorio è assai complesso e sfaccettato.
Ci sono tre nodi tematici da intrecciare: gli impatti territoriali multiscalari e multidimensionali delle attuali forme di mediazione digitale; la difficile regolamentazione multilivello da parte del pubblico, dalla Comunità europea agli enti locali, sulle attività e servizi erogati dalle grandi piattaforme corporative, ma anche sulla questione dei dati - l’apertura di quelli pubblici e la protezione di quelli privati; quali iniziative e processi - tra politiche e pratiche - i territori e i loro governi possono mettere in campo per rispondere alle sfide e ai rischi della transizione digitale e dell’economia di piattaforma, per tornare a guidare le trasformazioni territoriali in un mondo globalizzato.
Il problema di fondo è che l’impulso di accelerazioni violentissime nella progressiva esternalizzazione delle capacità e attività umane verso le macchine, dalla produzione materiale e immateriale fino ai processi cognitivi dell’IA, mette in crisi qualsiasi capacità di controllo pubblico e democratico in quanto alza costantemente l’asticella della transizione digitale a favore di grandi monopoli, e quindi di grandi concentrazioni di conoscenza, ricchezza, potere. Il sistema delle grandi piattaforme monopolistiche rappresenta una complessiva infrastruttura di interazioni e scambi che si configura sempre di più come uno spazio di governo da remoto dei territori, con impatti che sono ancora troppo poco studiati e compresi nel loro insieme: basti pensare a quanto sia problematica l’incidenza di Amazon e AirBnb sui sistemi locali e sulle loro relazioni con i beni materiali, mobili e immobili.
Se però si guarda con attenzione ai territori, si assiste anche a interessanti sperimentazioni che cercano di appropriarsi del potenziale abilitante delle nuove tecnologie nella dimensione locale e civica (tra mutualismo, economie circolari e solidali, condivisione di conoscenza), e in funzione dell’interesse pubblico. Si tratta di movimenti e iniziative dal basso, spesso coniugando autorganizzazione, terzo settore, PMI ed enti locali, provano a riappropriarsi delle tecnologie e conoscenze tecno-scientifiche attraverso pratiche variamente denominate, tra cui community informatics, public interest technologies, grassroots innovation, community technoscience, e civic technologies. Appare molto interessante in particolare la teorizzazione delle civic tech intese come ecosistemi collaborativi locali e decentrati che mettono in rete diverse tipologie di attori con l’obiettivo di favorire la cooperazione territoriale e generare valore in modo più sostenibile e distribuito.
Infine vi è il discorso delle strategie pubbliche.
Il processo di digitalizzazione della PA è un’esigenza imprescindibile per ragioni operative e organizzative di gestione dell’informazione, ma anche al fine di ottimizzare e regolare il rapporto con i cittadini a vari livelli, sia allo scopo di erogare servizi, sia con finalità comunicative, che vanno dalla volontà di costruzione del consenso, all’esigenza genuina di ricostruire e allargare la base democratica del governo del territorio, o perfino all’intento di aggiornare la propria funzione convertendosi da sistema tradizionale di erogazione di servizi a piattaforma abilitante. A queste ultime finalità aderiscono in particolare quelle istituzioni impegnate nella sperimentazione di piattaforme abilitanti per la democrazia digitale o deliberativa, la pianificazione partecipata, il mutualismo e l’amministrazione condivisa dei beni comuni. Più complesso appare il tema della affermazione della cosiddetta “sovranità tecnologica” attraverso la regolamentazione delle grandi piattaforme, che sia tramite il ricorso a normative stringenti o favorendo la costruzione di infrastrutture alternative.
Tra strategie nazionali e iniziative locali per la duplice digitalizzazione, della PA e della società, l’incontro intende fare un punto su questi livelli di azione territoriale, tra pratiche e politiche, volti alla infrastrutturazione locale di una governance aperta, collaborativa e democratica, valorizzando in particolare i progetti che emergono nel contesto romano.