Resilienza delle Reti Elettriche

Il 21/5/2015 le Università di Roma e dell’Aquila hanno promosso una Giornata di Studio che ha contribuito a far emergere tra gli stakeholder l’importanza del concetto di resilienza elettrica. In tempi più recenti, l’AEEGSI con Determinazione 7 marzo 2017 n. 2/2017 ha approvato le “Linee guida per la presentazione dei piani di lavoro per l’incremento della resilienza del sistema elettrico”, a cui hanno fatto seguito i diversi programmi dei DSO e del TSO italiani. In tale documento si fa riferimento ai principali fattori critici che Terna e Distributori devono prendere a riferimento e che motivano interventi mirati ad incrementare la resilienza dei rispettivi sistemi elettrici. Nel documento AEEGSI si citano ad esempio i fattori di rischio legati a manicotto di ghiaccio, inondazione in ambito urbano, etc.L’esperienza di questi ultimi venti anni ha mostrato come in caso di calamità o di eventi particolarmente avversi più sistemi di infrastrutture, tra cui anche il sistema elettrico, possono essere contemporaneamente coinvolti con necessità di coordinamenti generali e maggiori difficoltà di ripresa non imputabili ad un singolo gestore di questo o di quel sistema. Ancora, molto spesso si sono verificati simultaneamente più eventi negativi che hanno provocato effetti diversi sui singoli sotto-insiemi, più o meno vulnerabili ad una serie molto diversificata di fattori critici (terremoti ed inaccessibilità delle aree, eccessivo caldo e mancanza di pioggia, avversità metereologiche invernali, etc.).Il primo obiettivo della presente Giornata di Studio è pertanto quello di presentare, dopo aver dato spazio alle indicazioni generali dell’AEEGSI, di alcuni Piani per l’incremento della resilienza elettrica, predisposti sia da TERNA che dai DSO italiani. La Giornata di Studio cercherà poi di chiarire quali debbano essere i fattori di rischio da prendere a riferimento e come gli stessi possano influire sui tassi di guasto dei componenti e sull’indisponibilità di sezioni di impianti. Un terzo aspetto trattato sarà poi quello di cercare di sovrapporre gli effetti di tali fenomeni avversi su sistemi diversi (elettrico, viario, etc.) valutando come la capacità di ripresa del sistema elettrico si complichi anche a causa di una mancanza di piani generali di coordinamento. Una importante finestra sul futuro verrà aperta con il contributo sull’importanza che anche il sistema idrico si doti di piani di resilienza, dopo i recenti fatti della scorsa estate legati alla penuria di piogge.