Grandi accelerazioni e improvvisi cambi di direzione nelle manovre impulsive dei pesci
I pesci hanno la particolare capacità di effettuare rapide manovre, con improvvise svolte e accelerazioni, che sono essenziali per la loro sopravvivenza nelle interazioni preda-predatore. Questi moti fortemente non stazionari si differenziano molto dalla tipica andatura di crociera, finalizzata al basso consumo, avendo come scopo principale la realizzazione di accelerazioni molto maggiori di quella di gravità e di cambi di direzione in spazi inferiori alla lunghezza del corpo. Capacità così eccezionali non sono comuni nel mondo animale e sono senz’altro dovute all’interazione con l’ambiente acquatico circostante, dal momento che non sono applicate forze esterne. Si concentra pertanto l’attenzione sulla massa di acqua messa in moto dal corpo, che da luogo ai contributi di massa aggiunta e della sua variazione nei transienti, che ci permettono di spiegare, insieme con il rilascio di vortici nella scia, la grande manovrabilità osservata in natura. Si adotta un semplice modello bidimensionale a vorticità concentrata, per lo studio dell’autopropulsione di un corpo deformabile in un campo fluido illimitato, allo scopo di individuare gli impulsi, potenziale e vorticoso, e le loro complesse interazioni generate dalle inevitabili reazioni di rinculo.
Maggiori info: https://www.nature.com/