Fontana del Petalo

Aggiornamento 06/09/2022

Le Api della fontana

 

Con il proseguire dei lavori, eliminati in parte i depositi calcarei e i licheni, oggi emerge molto più chiaramente il fregio posizionato lungo l’esterno della vasca.

Si tratta di un’ape. L’insetto si appoggia alla pietra verticalmente, sembrerebbe ancorato alla parete per sostenere con la testa il bordo superiore contenente l’acqua, le ali sono parzialmente divaricate.

Attraverso una ricerca sulle origini della fontana, veniamo a conoscenza della presenza di più insetti scolpiti, non ancora emersi, e della ragione per la quale siano state scelte proprio le api quali protettrici del perimetro della vasca.

Infatti, come recita la lunga iscrizione inserita in una cornice situata sotto il porticato del chiostro, le api non lasciano dubbi circa la famiglia che commissionò il lavoro, in quanto simbolo araldico dei Barberini, né equivoci circa il significato simbolico dell’animale scelto.

“DISCE HOSPES AQUAE HUIUS PERENNITATEM E SCATEBRA INEXAUSTA EA EST ANTONII CARDINALIS BARBERINI LIBERALITAS DISCE SUAVITATEM EAM APES PROFUNDUNT SAPOR IN AQUIS CAETERIS VITIUM IN HAC MEL ET NECTAR EST NULLA MELIOR INFLUAT IN HORTOS AQUA DUM APES PROPINANT MELLEAM FLORES USURAM BIBUNT –
D THOMAS MENTIUS ABBAS GENERALIS GRATIAE REFERENDAE SITIENS A D MDCXLII”

“Sappiate stranieri che quest’acqua perenne, che proviene da una fonte inesauribile, è un dono del cardinale Antonio Barberini. Sappiate che tale dolcezza proviene dalle api che tolgono il sapore delle scorie nelle acque rimanenti e riversano in esso miele e nettare. Non c’è acqua migliore che si riversi nei giardini: finché le api offrono, i fiori bevono il dolce beneficio.

D.Thomas Menti Abate Generale Gratia Referenda Anno Domini 1642”.
 


Articolo originale

Sono iniziati il 3 agosto i lavori di messa in sicurezza della fontana.

La Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale ospita con orgoglio, all’interno del chiostro, l’antica Fontana del Petalo, così chiamata in virtù dei decori floreali posti centralmente.

Lo scorrere dell’acqua lungo i bordi della vasca ha portato ad accumuli calcarei che necessitano oggi di essere ridotti, al fine di scongiurare un eccessivo appesantimento della struttura che potrebbe comportarne il crollo.

I lavori di riduzione delle concrezioni, a cura della Dott.ssa Francesca Matera, mirano a salvaguardare l’opera senza compromettere l’aspetto odierno, acquisito in seguito allo scorrere dell’acqua nel corso degli anni.

I depositi calcarei che rivestono la superficie originaria in marmo, a loro volta coperti da muschi e licheni, grazie alla costante idratazione, hanno una durezza moderata. Nel contempo, la grande porosità del materiale di accumulo rappresenta un pericolo; specie nella stagione fredda, l’acqua potrebbe ghiacciare aumentando notevolmente il peso delle nuove formazioni, che la struttura potrebbe non essere in grado di reggere.

La Dott.ssa Matera, disponibilissima a condividere il suo lavoro e fornire chiarimenti, vorrebbe visionare fotografie e documenti il più possibile vicini alla datazione originaria della fontana, presumibilmente 1600. Dietro suo consiglio e indirizzo, la Facoltà provvederà a rivolgersi all’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione presso il Ministero della Cultura e sarà felice di comunicare ogni nuova informazione.

Seguiremo dunque i lavori. Chiunque abbia interesse, idee, o notizie in merito è invitato a esporsi. Questo progetto riguarda l’intera comunità universitaria, affinché gli spazi possano essere goduti oggi e in futuro nel pieno del loro valore, perché possiamo tutti conoscere e rendere onore ai luoghi che abitiamo per buona parte delle nostre giornate, per partecipare alla costruzione di un’identità sempre più profonda.
 

 

Aggiornato al 06/09/2022 - 10:44

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