Campionamento delle acque sotterranee in aree potenzialmente contaminate: un nuovo approccio quali-quantitativo

Le operazioni di bonifica di un sito contaminato risultano tanto più mirate (e quindi efficaci ed economicamente vantaggiose) quanto più elevata è la distribuzione spaziale dei parametri idrogeologici, necessari alla caratterizzazione del sito. Tra questi svolge un ruolo chiave la conducibilità idraulica, soprattutto nel caso di terreni alluvionali, spesso sede di falde multistrato o di modesta estensione. Durante le procedure di spurgo dei pozzi di una rete di monitoraggio ambientale delle acque sotterranee, sono di norma controllati, esclusivamente, i parametri chimico-fisici, per determinare l’inizio della procedura di campionamento. L’approccio quali-quantitativo sviluppato dal Professor Sappa e dal dottor De Filippi di DICEA-ICI, propone di utilizzare anche i dati di livello di falda (facilmente misurabili) durante la procedura. Lo spurgo e il campionamento sono effettuati utilizzando pompe a basso flusso (0.1 – 1 L/min), per limitare lo stress imposto all’acquifero, alterando il meno possibile le naturali condizioni di deflusso delle acque sotterranee. In questo modo, gli abbassamenti sono contenuti e per un range di variabilità delle proprietà idrauliche dell’acquifero piuttosto ampio, è possibile utilizzare i dati raccolti per stimare la conducibilità idraulica dei terreni nel punto di monitoraggio. Questa procedura permette di ottenere una maggiore risoluzione spaziale del parametro, con l’effetto di fornire una base dati più solida per la successiva modellazione del sito, evitando ulteriori indagini e riducendo tempi e costi a carico degli stakeholders.

Nel caso in cui fosse presente un’elevata eterogeneità dei terreni lungo il tratto filtrante del pozzo, il campione d’acqua prelevato risulterà essere il prodotto di un campionamento pesato sulle diverse permeabilità degli strati dell’acquifero interessati dall’emungimento. Questo fattore potrebbe ritardare l'intera procedura, compromettendo la precisione della stima e fornendo campioni con caratteristiche diverse al variare della posizione della pompa lungo la verticale del pozzo. Una possibile soluzione a questo ostacolo è l’esecuzione di un pre-campionamento di log multiparametrici nei pozzi, utili a rilevare la posizione e l’estensione degli strati a più bassa permeabilità (indicati da una variazione improvvisa di specifici parametri chimico-fisici delle acque) per limitare e controllarne gli effetti durante le successive operazioni di spurgo e campionamento e garantire l’affidabilità della metodologia di stima proposta.

Maggiori info: https://www.mdpi.com/2306-5338/10/1/12#metrics

 

Aggiornato al 09/03/2023 - 07:32

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